Figura professionale: Software Architect

Nome Cognome: R. G.Età: 52
Cellulare/Telefono: Riservato!E-mail: Riservato!
CV Allegato: Riservato!Categoria CV: Project Manager/Architetto SW/ IT Manager
Sede preferita: Campania: NapoliLazio: RomaLombardia: MilanoToscana: Firenze

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Sommario

Software Architect

Competenze

  • Java, J2EE (Ottimo)
  • Spring SOA, Security & MVC Frameworks (Ottimo)
  • Hibernate ORM Framework, myBatis ORM Framework, JPA (Buona)
  • ESB, Tibco, Mule, BPM, BPEL: Weblogic Integration, WebSphere BIS Foundation, Openwork, Bonita, jBPM (Buona)
  • Struts MVC Framework (Ottimo)
  • Eclipse, myEclipse, Spring Studio, JBoss Studio, IBM WSAD/RAD/RSA (Ottimo)
  • IntelliJ Idea – Java IDE (Buona)

Studi

Ottobre 2002_Laurea Ingegneria Informatica ed Automatica

Esperienze

2016, Gennaio – Aprile Telespazio Roma Era uno dei coordinatori della Progettazione e Sviluppo per Telespazio, società IT tecnica create apposta dal consorzio dell’Agenzia Europea Spaziale (ESA), la quale segue un ambizioso progetto che punta a riprogettare, rimodulare e riscrivere il kernel On-Board della nuova generazione di satelliti che partirà nelle prossime missioni; naturalmente si tratta di kernel dinamici (come Linux & Co.)  e non monolitici (windows family) o non potrebbero essere aggiunti moduli in corso d’opera. Ad esempio, la prima missione partirà a breve dalla Turchia (appena la situazione geo-politica lo permetterà) e si concentrerà sulla gestione del File System, che avverrà completamente da remoto attraverso un motore NoSQL Hadoop e un Sistema locale di gestione delle Properties.

Il Kernel è stato scritto in gran parte in Java, ma alcuni moduli, strettamente legati ad attività elettroniche dipendenti dai chipset on-board, hanno incontrato la necessità di essere scritti in un codice più nativo (C/C++) che permettesse l’intersezione di routine Assembly.

 2015  ,  Aprile – Dicembre Agenzia Spazio Italiana Roma

Era uno dei coordinatori operativi della Progettazione e Sviluppo all’interno dell’Agenzia Spazio Italiana (ASI), seguendo un unico progetto interno: elaborare i dati pubblicati dall’Agenzia Europea Spaziale (ESA) all’internodi di articoli che trattavano le Particelle Cariche presenti all’interno dei raggi cosmici emessi durante le “eruzioni solari” (CPSRF) stamparli con un plotter se richiesto attraverso un algoritmo scritto i C++ dai tecnici del dipartimento Astro Fisico.

2014   –  Marzo 2015 VJTechnology   Roma

Era il coordinatore di tutte le attività di sviluppo realizzate in sede ed il P.M di tutti i progetti implementati in Java, in sede o presso il cliente. Inoltre ricopre il ruolo di Docente di riferimento per tecnologie Java Enterprise fino a Giugno 2015, periodo in cui ha dovuto dedicarsi alla cura della propria salute

Cogetech Spa Roma  Ha ricoperto il ruolo di Docente all’interno di un Corso Aziendale intitolato JBOSS EAP: Da un Application Server ad una Piattaforma Middleware – Potenza e scalabilità dell’artefatto OSGi JEE 6 compliant più usato nell’universo Open Source.
Viene esaminata in dettaglio l'installazione, configurazione ed operazione del JBoss Application Server, come piattaforma di deployment di applicativi Java sia a livello Web che Enterprise. Le funzionalità di JBoss sono inquadrate proprio in relazione agli aspetti e livelli tecnologici Java che supportano. È posto l'accento sugli aspetti architettonici e sistemistici, fornendo inizialmente una revisione degli aspetti di programmazione.
Obiettivi:
> Installare e configurare il JBoss Application Server su piattaforma Linux

> Portare applicativi web ed enterprise

> Configurare e gestire la sicurezza degli utenti e degli applicativi Configurare le risorse appropriate per vari tipi di applicativi Mantenere la persistenza dei dati
 

Prerequisiti Conoscenza media del linguaggio Java.
Destinatari Sviluppatori di applicativi distribuiti in Java.
Contenuti >Tecnologie Java Web Applications, Servlet, JSP, MVC, Struts, Seam, JSF, GWT

> Contenitori, deployment, archivi WAR JavaServer Pages e Tag Libraries JavaBeans e persistenza dei dati Sessioni HTTP

> Connessioni a sorgenti dati, Connection Pool, Data Source JTA e XA, Transazioni

> Tecnologie Java Enterprise Applications Integrated Development Environments Progetti enterprise, logging, testing Frameworks per applicativi web

> L’ORM e il Java Persistence API Hibernate

> EJB 3

> EJB remoti e JNDI Sicurezza degli EJB JBoss Messaging

> Funzioni intrinseche di un application server Enterprise, moduli OSGi

> Il Middleware JBoss: prodotti e funzioni Installazione del JBoss Application Server Requisiti e configurazione Java

> Struttura del server Attivazione del server Deployment di applicazioni Architettura di JBoss

> Il Micro-container e JMX, la console e le informazioni sul server

> Proprietà del sistema, Spazi e nomi JNDI, Configurazione del logging, Dimensione del pool dei threads, Tipi e pacchetti di applicazioni

> I Class Loaders, Sicurezza e JBoss: Autenticazione e autorizzazioni Certificati e crittografazione SSL, moduli di configurazione del login e dominio di sicurezza JAAS

> Certificati del browser e mutua autenticazione 

> Applicazioni Web e Struttura, i file di deployment WAR

> Host virtuali e percorsi di contesto Configurazione di connettori Configurazione di web.xml e server.xml Autenticazioni dai form, basic e digest

> Il Java Messaging System, i Message Driven Beans e i clients JMS; configurazione del JMS in JBoss, HornetQ, A/MQ e ActiveMQ 

> JBoss Web Services: architettura e sviluppo; annotazioni jboss-ws e sicurezza

> Crittografazione di messaggi SOAP

> Ottimizzazione e tuning del JBoss Application Server

> Estensioni: JBoss Portal, Operations Network, Communication Platform

> Service Oriented Architecture e JBoss (JBoss Fuse, JBossESB, jBPM, Drools, jboss-ws e jboss-resteasy (jax-rs, Jackson, jaxb, ecc…)

Fincons Group Spa Roma Ha lavorato nel Gruppo Fincons sviluppando un Portal Software per Info Camere basato su Liferay Enterprise Edition come Front End Container e JBoss-EAP 6.2 dove era deployato il modulo di back end progettato come una Architettura SOA Enterprise Software As a Service (SaaS).

La piattaforma era costituita da:
– un layer di entità model (condivisa con le portlet di front end),
– un motore di persistenza che implementava  MyBatis e Spring,
– un modulo di Business era un Service Component Spring based,
– un Service Layer contenente EJBs 3.1 esposti verso il Front End attraverso le JBoss-EJBs-client API, deployato come una libreria jar all’interno di una applicazione Web Enterprise (WAR) dove tutti i Servizi erano pubblicati come componenti RESTful per implementare  gli eventi asincroni all’interno delle portlet JSF come estensioni Ajax.

Engineering Italia Spa Roma

È stato consulente di Engineering dove ha ricoperto il ruolo di sviluppatore software, esperto di innovazioni, in particolare nella migrazione di un parco applicativo INAIL in esecuzione nell’ambiente di esercizio su di un Application Server Websphere 6.1 AS ad un AS Websphere 8.5.5.

Un’altra attività strategica consisteva nel progettare, sviluppare ed integrare un Sistema di Gestione dei Dati di Dominio Centralizzato (CDD). L’integrazione tra il CDD e I sistemi software locali avveniva grazie ad un’interazione a 2-fasi:

–          La prima prevedeva chiamate SOAP WebServices innestate all’interno delle operazioni di business logic locali che implicavano cambiamenti ai Dati di Dominio, così da poter propagare quei cambiamenti al CDD.
Queste operazioni locali di business logic venivano invocate all’interno di Applicazioni Enterprise (EAR or WAR) deployate su un AS Websphere 8.5.5

–          La fase 2 prevedeva l’implementazione di un ESB custom, profilato per essere eseguito su JBOSS EAP 6.2, che allineava in modalità asincrona tutti gli altri sistemi software al CDD ed ai cambiamenti provenienti dalla fase 1.

Ha coordinato entrambe le fasi, dove la sua esperienza sulla Piattaforma JBOSS EAP 6.2 è stata un punto di condivisione delle conoscenze con il resto del Team di sviluppo, in particolare quella parte delegate all’ottimizzazione della fase 2.

Un aspetto focale era il contesto transazionale distribuito, all’interno del quale andavano gestiti i vari componenti JEE: EJB 3.1, SOAP WS, RESTful jboss-rs, tutti annotate come @Transactional, con uno strato di persistenza basato su un JPA Persistence Unit Container Managed (JTA) e un driver  per le transazioni estese (XA) per connessioni ad istanze di DB diverse e/o su diversi host; con un Persistence Messaging Subsystem basato su HornetQ con messaggi “wrapped” come XA-Resources in modo da poter essere dichiarate anch’esse transazionali.

Entrambi i contesti transazionali venivano iniettati in un contest più ampio, all’interno dell’ESB e distribuito attraverso gli host appartenenti al dominio (e partecipanti al cluster) servendosi dell’attributo JTA Transaction Unit del Subsystem Jgroup.

2013 – 2014 Aubay Italia Spa Roma

È stato dipendente di Aubay Italia Spa per la quale copre il ruolo di team leader e coordinatore tecnologico. L’ultima attività svolta si inquadrava nell’ambito di un progetto per le Banche Medio Credito Centrale e Medio Credito Italiano, con la supervisione del MiSE, per la gestione dei Fondi Europei di Crescita Sostenibile, nei vari stadi di lavorazione: dalla compilazione della domanda da parte delle imprese richiedenti, all’istruttoria da parte degli Enti Competenti (MCC, MCI, MiSE e CNR), alla fase di solvenza per finire con la monitorizzazione dell’uso dei fondi concessi. Il tutto doveva rispettare i requisiti di trasparenza bancaria introdotti dalla Comunità Europea nel biennio in corso. L’architettura era composta da tre starti (Presentation, Business Logic, Persistenza) distribuiti su 4 nodi di FE (2 verticali e 2 orizzontali) e 2 nodi di BE, i quali partecipavano ad un cluster in modalità domain dell’AS JBOSS EAP 6.1. Dato che sulle stesse macchine conviveva un’altra applicazione dedicata ai Fondi di Garanzia, per facilitarne la convivenza, raddoppiando logicamente tutte le istanze di JBOSS (in memoria), ma non fisicamente (su disco), si è scelto di raddoppiare anche le schede di rete così da avere due stack TCP/IP separati, a partire dal bilanciatore fino al DB (anch’esso in cluster Oracle attivo/attivo) e utilizzando la caratteristica di offset delle porte coinvolte dalla componente Jgroup. L’applicazione sfruttava i Frameworks Spring Core, Spring Web, Spring Form, Dozer, Hibernate, utilizzava il motore di regole Drools, jBPM 5 come Work Flow Management e si integrava con un ECM Alfresco e con un IAM Syncope per la profilazione/autenticazione in simbiosi con Spring Security. La transazionalità distribuita era gestita da una cache di 2° livello Infinispan replicata attraverso la modalità di Session Replication lato Front-End e di Sticky Session lato Back-End, grazie anche alla componente HornetQ che rendeva persistente lo stato del processo. Questo era necessario in particolare per jBPM perché tutte le chiamate tra FE e BE erano RESTful e non sussistevano chiamate Ajax che andassero a insistere su una transazione o chiamassero un processo di persistenza.

2011 – 2013 Reply Sytel/Open (Poste Italiane) Roma

Ha lavorato presso Poste Italiane per conto di due società del gruppo Reply (Open Reply e successivamente Reply Sytel) dove ha seguito 3 progetti:
il primo di archiviazione sostitutiva dei dati riguardanti il MISE, con il ruolo di consulente per la suite Oracle SOA 11g e sviluppo delle componenti BPM e delle regole di Business Rules. 
Con un’architettura a tre strati basata su chiamate RESTful, l’applicazione girava su un AS Oracle Weblogic 12c, con l’ausilio di un Oracle Service Bus per l’integrazione con le piattaforme esterne. L’interfaccia Web, al contrario era deployata su AS JBOSS 5 in modalità stand alone.
Il secondo per la gestione degli appuntamenti riguardanti i servizi presso il cliente con il ruolo di Responsabile della migrazione architetturale.
Infatti l’applicazione è passata da un modello a due strati scritto in VB.NET con il motore di persistenza basato su Access ad un modello a tre strati, dove il Front-End restava scritto in .NET e deployato su IIS, mentre il Back-End, scritto in Java, si basava sulla Suite Oracle SOA ed era deployato su un AS Weblogic12c bilanciato su 2 nodi indipendenti; l’applicazione comunicava con altri sistemi della piattaforma postale di delivery grazie all’ESB Oracle Service Bus. Le logiche di Business erano implementate attraverso un motore di regole Business Rules, un Activities Manager BAM e un Work flow Management BPM Suite e venivano esposte verso il Front-End ed altri sistemi esterni attraverso chiamate RESTful.
Il Data Layer era costituito da un cluster Oracle attivo/passivo.

Il terzo per la stampa dei documenti di rendicontazione di fine anno di bancoposta, con il ruolo di asset leader e ricoprendo lo sviluppo del motore batch.
L’architettura era basata su Spring Batch, Oracle Service Bus per l’integrazione verso i flussi dati provenienti da Mainframe e Oracle Fusion per la suite di Business Intelligence, con un utilizzo intensivo delle librerie iText per la creazione dei PDF. I Volumi di Business erano intorno ai 6,5*10^5 documenti da produrre in un paio di settimane, reso possibile da 3 gruppi specializzati composti da 50 threads ognuno che producevano un PDF ogni 0,2 secondi.
Nel corso del periodo in cu portava avanti i suddetti progetti ha sperimentato un’esperienza molto significativa:
Ha partecipato attivamente ad una task force di PMT/SI(Processes Management Team/Systems Integrator) dedicata al coordinamento di diverse iniziative (Equitalia, Servizi a Domicilio & Recapito concordato, Documentazione di Servizio BancoPosta, Riorganizzazione del territorio, Calendarizzazione & Geo localizzazione, ecc…)caratterizzate da perimetri estremamente ampi all'interno dei quali interagivano decine di sistemi, per ognuno dei quali era in corso uno o più progetti. L’impegno del gruppo che fungeva da cabina di regia era quello di coordinare l'effort dei vari team di sviluppo coinvolti, focalizzando le sinergie sulle attività che man mano si proponevano (test integrati, rilasci multisistema, Patches e ricondizionamento dei flussi, collaudi in ambiente specifico, collaudo utente, start-up in esercizio…).

2011 NTTData Roma

Ambizioso progetto di integrazioni di vari sistemi eterogenei documentali e mediatici attraverso un ESB costruito con Mule 3, un container di portlet come Liferay 6.1.1 e per quanto riguarda lo strumento di contribuzione pura di assets statici l’utilizzo di Adobe CQ5. La sfida è stata quella quindi di avere in feeding un numero imprecisato di sorgenti che contribuivano contenuti in n formati non definiti a priori, la maggior parte attraverso flussi di dati, ma non solo, la parte statica che veniva contribuita dagli editor interni del cliente (Banca Fideuram) attraverso Adobe CQ5 e altri sistemi che utilizzavano sistemi più omogenei come Alfresco (CMIS) e Jackrabbit (JCR). Una problematica così complessa è stata gestita attraverso l’ESB (Mule) che interpretando il tipo di richiesta attraverso un motore di regole costruito appositamente in Json, metteva a disposizione un endpoint per il feeding HTTP (WebServices CXF o REST) con Marshalling/Unmarshalling Jaxb o un endpoint TCP con buffering/debuffering implementato da Google Buffer Protocol (protobuf) nel caso di flussi di dati omogenei. A quel punto l’ESB indicizzava il tutto su Solr (Motore di indicizzazione e ricerca) così da renderlo disponibile in modo omogeneo sempre attraverso due varie tipologie di endpoint: TCP per favorire le chiamate più veloci inter-portlet, HTTP per favorire le interazioni AJAX di Liferay e i Bridge verso CQ5. Un’altra integrazione importante diretta dall’ESB è stata sincronizzare i work flow di Alfresco e di Adobe CQ5 per farli confluire all’interno di un unico BPM all’interno di Mule.

 

2010 – 2011 Telecom  Acilia (Roma)

Progettazione e sviluppo di una piattaforma per la gestione dei loro progetti interni, delle timeline di rilascio, efforts, sistemi impattati, documenti prodotti, ecc…

La piattaforma integrava vari Frameworks quali Alfresco per il Content Management, Pentaho per la Business Intelligence, Liferay per il Portlet Engine, CAS per il Single Sign On sotto Active Directory, Redhat Seam era il frame work MVC, basato su JSF, Hibernate/JPA per la persistenza verso Oracle e infine Oracle BPM Suite come Orchestratore dei vari processi di business.
Oltre a integrare Alfresco con le altre piattaforme attraverso dei connettori CMIS si è occupato dell’ottimizzazione del software perché potesse gestire al meglio moli importanti di documenti in ambienti non particolarmente potenti a livello hardware (applicazione della patch PAE per SO Windows a 32 Bit, utilizzazione di JRockit invece della JVM standard, ottimizzazione delle impostazioni di avvio, della memoria e del Garbage Collector di tipo parallelo, impostazione dell’indicizzazione asincrona dei documenti). Si è inoltre occupato del popolamento iniziale dello storico documentale (5 milioni di documenti) che ha richiesto un processo di 35 threads concorrenti della durata di 21 giorni consecutivi che andavano a reperire i documenti da varie fonti, ne estrapolava i metadati da comunicare ad Alfresco ed eseguiva l’upload tenendo conto del versionamento. Ha implementato la soluzione web script, per superare un baco di Axis che si manifestava nelle chiamate di upload attraverso WebServices.

2009 – 2010 Unicredit  Roma

Responsabile tecnico di due progetti interni: il primo richiedeva una nuova gestione degli anticipi sulle fatture presentate per distinta e l’aggiornamento automatico di vari contenitori di dati presenti su altri applicativi interni attraverso chiamata di servizi distribuiti; il secondo progetto concerneva la necessità di rendere disponibili alla magistratura i dati del portafoglio effetti per eventuali indagini.

Le due applicazioni usavano un frame work J2EE 1.4 sviluppato da Unicredit chiamato XFrame, basato su Struts, EJB 2.1 e chiamate a servizi DB2 e IMS. IBM metteva a disposizione l’Application Server Websphere 5.1, l’IDE di sviluppo WSAD 5, le code MQ Series, il Transaction Manager per le transazioni distribuite che interagiva con CICS per disaccoppiare le transazioni distribuite dello strato di persistenza da quelle applicative, che pure necessitavano di essere altamente distribuite visto che gli attori in campo erano molteplici (Applicazione Funzionale, Framework di Autenticazione SSO, Framework di aggiornamento degli indici di liquidità, Trading Online e altri sui quali non aveva visibilità).

L’intero ambiente di sviluppo era virtualizzato con Citrix.

Il software di versionamento (VCS e CCM) era Serena Dimensions, con interfaccia Gandalf per la gestione del Deploy, Lifecycle, Change & Configuration Management come soluzione di Continuous Integration.

Successivamente il frame work è stato migrato su ambiente Websphere 7 con funzionalità Portal, JDK 6, JEE5 e come IDE di sviluppo Rational Software Architect 7.

2007 –  2009 Almaviva Roma

Progetto per il MEF: realizzazione di una piattaforma per la gestione dati di bilancio correlati alla creazione di nuovi progetti di legge per manovre finanziarie. La piattaforma con interfaccia online si basava su tecnologie Java6 EE, Oracle 11g, Oracle Single Sign On, Eclipse, Spring 2 Core, Spring 2 Security con java-annotations, iBatis 3 ORM, Dozer, Spring 2 MVC con java-annotations, Websphere Server e Portal 8 nell’ambiente di sviluppo, 7 in collaudo e 6 in pre-esercizio ed esercizio. Questa scelta di usare release diverse per ogni ambiente era dettata dalla necessità di collaudare il prodotto per assicurare una portabilità futura verso ambienti obbligati per le politiche del cliente finale (Ministero) Il progetto richiedeva l’applicazione dei requisiti di accessibilità secondo la normativa per i diversamente abili (Legge 4/2004, Legge Stanca)

Comune di Roma Roma

Sviluppo di un portale per la gestione dei lavori stradali, piattaforma basate su tecnologie Java6 EE, Oracle 11g, Oracle Single Sign On, Eclipse, Spring 2 Core, Hibernate 3 ORM, Struts 2.1, GWT, JBoss 5.

2006 –  2007 STMicroelectronics Portland(Oregon) – U.S.A.

Si è occupato dell'internazionalizzazione di un software pre-esistente per la gestione dei clienti e dei processi di business (CMS/ERP). Tale software si basava su tecnologie Java5 J2EE1.4, Struts, Websphere 6, RAD 6, Oracle 10g e LDAP.
In pratica ha convertito un piccolo client gestionale aziendale realizzato in VB6 in un ERP di taglia Enterprise.

2006 Expert Monterrey (Mexico) Italian collaboration responsible

Realizzazione di un Software ERP mirato alla gestione ospedaliera in Partnership tra Expert e ISINET.

2004 –  2006 ISINET S.r.l. Roma

Progettazione, sviluppo e customizzazione di client ERP basati sui progetti Compiere ed Adempiere

2002 –  2004 Telecom ITALIA Roma Analista Programmatore Senior

Progettazione e sviluppo di un progetto di Fraud Management basato su tecnologie BEA Weblogic Integration/Portal. In particolare ha curato la progettazione delle entità di business producendo documentazione e diagrammi UML e lo sviluppo del sottosistema applicativo dii generazione delle pratiche di “rischio frode”. Inoltre ha coperto un ruolo di supporto nello sviluppo di tutte le parti dell’applicazione che si avvalgono della tecnologia di Process Management attraverso la piattaforma BEA Weblogic Integration, integrando il proprio apporto pratico di scrittura di codice con seminari mirati alla formazione dei componenti del team di sviluppo sulle tecnologie BEA WLI per lo più sconosciute a la maggior parte degli sviluppatori. Era il responsabile della progettazione e sviluppo dei processi distribuiti, a partire dai MDB, al Transaction Manager fino all’implementazione dell’algoritmo di 3 phases commit.

1998 –  2002 K-Tech S.r.l. Roma Analista e Sviluppatore Senior, Docente interno

Ha lavorato ai seguenti progetti:

– ha eseguito l’analisi, la progettazione e lo sviluppo del motore di un Sistema Informatico di Gestione Documentale della Segreteria Direzione Generale del Formez, Istituto di Formazione Studi del Dipartimento della Funzione Pubblica della Presidenza del Consiglio. Tale Software consiste in un Content Management con funzionalità di ricerca full-text. Ha utilizzato l’Application Server JBoss 4 per poter usufruire appieno delle tecnologie J2EE e del frame work AspectJ (programmazione Aspect-Oriented in Java) presente nell’AS.

– ha lavorato presso ISTAT (Istituto Nazionale Statistiche) per la migrazione di un’applicazione Web da un contesto J2EE su Application Server JBoss 3.x a un Servlet Container Tomcat 5.0. Il Software consiste in uno strumento di Analisi Comparativa delle Indagini svolte dall’Istituto stesso e parametrizzate su un Database Oracle 8i.

– ha lavorato presso il cliente “World Food Program” su un’applicazione Web di gestione dei fondi destinati ai paesi del terzo mondo, documentazione e generazione di statistiche. L’ Applicazione è stata sviluppata attraverso il frame work Struts su Oracle 9iAS.

– ha tenuto, nel ruolo di relatore, un seminario organizzato in collaborazione tra Java Italian Association e JavaPortal, e sponsorizzato da Programmazione.it, dal titolo "Java Patterns per Applicazioni Web. Un percorso di approccio alle tecniche per lo sviluppo di applicazioni Web con il linguaggio Java".

Il seminario insisteva in particolare sul trinomio

“MVC–Struts–JavaServer Faces”, trattando i seguenti argomenti: -> L'evoluzione delle tecniche di separazione della Flow Logic dalla Presentation Logic. -> Dal Pattern MVC alle nuove specifiche JSF passando dal famosissimo frame work Struts, analizzando alcune variazioni sul tema. -> Una panoramica sulle proposte alternative e complementari a Struts dal mondo Open Source, per la separazione FL/PL.

Il seminario, comprensivo di esercizi pratici, condivisione di esperienze reali relative a implementazioni in ambiti Enterprise e discussioni su alcune problematiche riscontrate, e in alcuni casi risolte, durante tali esperienze, ha avuto la durata di 25 ore distribuite su 5 sessioni giornaliere. (http://www.pc-facile.com/news.php?n=19060)

Attraverso K-Tech, ha frequentato un corso tenuto da Bea Systems Italia intitolato “Developing with BEA Weblogic Platform 8.1: from Weblogic Workshop to Weblogic Integration”, nel quale sono state approfondite tutte le caratteristiche di BEA Weblogic Platform 8.1 (Weblogic Server stand-alone e nodes managed, Weblogic Portal, Weblogic Integration) attraverso l’utilizzo del frame work di sviluppo Weblogic Workshop. Il corso ha avuto una durata pari a 15 ore distribuite su 5 sessioni giornaliere, al termine del quale è stato contattato da Jeanne Wu, BEA Senior Vice Presidente Risorse Umane, ricevendo l’attestato di “BEA Specialist Consultant”.

Aci Informatica Roma Analista e Sviluppatore

nello sviluppo di un progetto di gestione dei movimenti all’interno del Registro Automobilistico. Ha curato in particolare la progettazione dell’architettura J2EE di interfacciamento al DB e di trasformazione dei dati attraverso fogli di stile XSL. L’applicazione girava sull’AS Websphere IBM 5 e gli strumenti di sviluppo utilizzati erano WSAD 5.0 e MS SourceSafe per il versionamento. L’Applicazione dialogava con l’impianto informatico della motorizzazione civile attraverso un BUS Tibco condiviso e coordinato da un Transaction Manager con una strategia di 2 phases commit delle transazioni distribuite.

1996-1998 ENI Data Analista e Sviluppatore Roma

Sviluppo del progetto Meta commissionato dal Gruppo ENI per la gestione delle risorse del Gruppo attraverso un Service Directory LDAP Critical Path e un Database Oracle. Ha curato in particolare il motore di batch che assicuravano la sincronizzazione tra Oracle e LDAP. L’applicazione girava sull’Application Server Websphere IBM 5.1

1996 Accenture Analista e Sviluppatore Roma

Ha collaborato allo sviluppo di una Piattaforma commissionata da Telecom Italia per l’Whole Sale dei servizi di telefonia voce e dati, utilizzando le tecnologie JSP, Java Servlets, EJB, JMS, TIBCO, Oracle DB.

In particolare era il coordinatore delle attività di sviluppo riguardanti l’applicazione lato Server, curava lo sviluppo degli EJB e la gestione degli Application Server (prima OC4J poi BEA Weblogic)

Ha partecipato ad un corso di formazione tenuto da Bea Systems Italia per Accenture intitolato “WebServices in Java with BEA Weblogic” della durata di 40 ore distribuite su 5 sessioni giornaliere

Ha partecipato a Webb.it 2003 come relatore di un Seminario intitolato “Multithreading: Parallelismo e Concorrenza in Java”

Ha sviluppato il nuovo Sito della “Java Italian Association” consultabile all’indirizzo http://www.jia.it utilizzando la piattaforma Open Source PHPNuke e riscrivendone alcune funzionalità per personalizzarle alle esigenze dell’Associazione.

Ha lavorato presso la Società FDF nello sviluppo del progetto E-Bridge commissionato da Buffetti per la compilazione on-line delle dichiarazioni dei redditi.

È stato l'analista degli aspetti Enterprise del progetto e coordinatore dello sviluppo J2EE che si poggiava sull’Application Server JBoss 3.2.3.

1995 –  1996 Mediacom Sviluppatore e Sistemista Roma

Ha inizia a lavorare come programmatore/sistemista in Mediacom (Roma),S.p.A. caratterizzata da business molteplici (vari call center specializzati on-site, sale, pre-sale & management di canali di telefonia alternativi e/o personalizzati secondo le esigenze dei clienti, programmazione ad hoc di centralini VOIP Cisco, gestione dell'alternanza di residenza all'interno di condomini turistici i cui appartamenti venivano acquistati in multiproprietà, Web Sites Farm, E-Commerce Sale,  pre-sale & Developing, e altre attività minori come la gestione della diffusione via web streaming di un concerto di Claudio Baglioni) così come lo erano le esigenze informatiche (Re-ingegnerizzazione Gestionale Aziendale, partendo da una vecchia applicazione VB 6 ad un ERP WEB .NET con un Back-Office per l'amministrazione, sviluppo di  Web Sites di vari tipi, sviluppo di E-Commerce, programmazione ad hoc di centralini VOIP Cisco, ecc…)

Istruzione e Formazione

Data Ottobre 2002

Titolo della qualifica rilasciata Laurea Ingegneria Informatica ed Automatica

Istituto di istruzione o formazione Università La Sapienza

Luogo Roma

Conoscenze linguistiche

Lingua Italiano Capacità di lettura/scrittura Madrelingua Capacità di espressione orale Madrelingua

Lingua Francese Capacità di lettura/scrittura Madrelingua Capacità di espressione orale Madrelingua

Lingua Inglese Capacità di lettura/scrittura Buono Capacità di espressione orale Ottimo

Lingua Spagnolo Capacità di lettura/scrittura Scolastico Capacità di espressione orale Buono

Lingua Turco Capacità di lettura/scrittura Scarso Capacità di espressione orale Scolastico

Conoscenze informatiche

Capacità e competenze informatiche

Java, J2EE (Ottimo)
Spring SOA, Security & MVC Frameworks (Ottimo)
Hibernate ORM Framework, myBatis ORM Framework, JPA (Buona)
ESB, Tibco, Mule, BPM, BPEL: Weblogic Integration, WebSphere BIS Foundation, Openwork, Bonita, jBPM (Buona)
Struts MVC Framework (Ottimo)
Eclipse, myEclipse, Spring Studio, JBoss Studio, IBM WSAD/RAD/RSA (Ottimo)
IntelliJ Idea – Java IDE (Buona)

Altre competenze

Capacità e competenze organizzative

Mi sono spesso proposto durante la fase iniziale del progetto ad occuparmi del set-up dell'ambente di programmazione. ambiente composto possibilmente dai seguenti componenti evoluti (frameworks,servers):
– Un distributore sincronizzato di codice (CVS, SVN, GitHub, PVCN, ecc..)
– Un motore di compiilazione con la possibilità di gestire task e condizioni, di impostare parametri che rendano la compilazione dinamica, (Preferibilmente maven2 o 3 ma anche Ant, Gant, Gradle, Raven, Ivy, insommma sarebbe un bel capitolo da approfondire)
– Vari framework di testing sia unitari (Junit, UnitNG che funzionali (Selenium), e ne regression
– Frameworks per l'analisi del codice, qualità, metriche, (Io consiglio Sonar, Cobertura/Emma/CoCoCo, Mcahve)
– Issue Tracker (Jira, Trac o Redmine) e possibilmente anche un modulo di gestione parallela di attività (che non tutti gli Issues Tracker svolgono); naturalmente il tutto coadiuvato da un Framework di Continuous Integration come Jenkins 
Mi sono dilungato su questo aspetto perchè secondo me è fondamentale all'inizio di un progetto perdere un po' di tempo per tirare su un'infrastruttura che rispetti due paradigmi:
– ciò che non compila non deve essere committato
– deve esserci un sistema di screenshoots che permetta un back-up “on-the-fly” da-a, teoricamente, qualsiasi situazione nel tempo e nello spazio" (mi viene da rridere da solo mentre lo scrivo)

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